We Are Food

The Best Chef Awards 2025: Milano celebra la nuova geografia del talento
Oct 7
2 minuti di lettura
0
7
0
Il 1° ottobre Milano è tornata al centro della scena gastronomica mondiale ospitando The Best Chef Awards 2025, il premio che ogni anno riunisce cuochi, giornalisti e professionisti del settore per celebrare la creatività e l’innovazione in cucina.
Sul podio di quest’anno troviamo tre nomi che rappresentano perfettamente la direzione in cui si muove la gastronomia contemporanea:
Rasmus Munk (Alchemist, Danimarca), che mantiene il primo posto con la sua visione radicale e multisensoriale;
Ana Roš (Hiša Franko, Slovenia), seconda classificata e simbolo di una cucina identitaria, profondamente legata al territorio;
Himanshu Saini (Trèsind Studio, Dubai), terzo, ambasciatore di una nuova cucina indiana d’autore che sta conquistando il mondo.

La storia di un premio che celebra la mente dietro il piatto
Nato nel 2017 da un’idea di Joanna Slusarczyk (neuroscienziata) e Cristoforo Trapani (chef), The Best Chef Awards è un progetto che fin dall’inizio ha voluto mettere al centro la persona dietro la cucina, più che il ristorante in sé. L’obiettivo era creare una piattaforma globale dedicata al talento, alla ricerca e alla creatività, valorizzando lo chef come figura culturale, innovatore e ambasciatore del gusto.Negli anni il premio è cresciuto fino a diventare un punto di riferimento internazionale, con un network di giornalisti, professionisti e food lovers che ogni anno votano i 100 migliori chef del mondo, dando vita a un dialogo continuo tra tradizione, innovazione e identità gastronomiche.
Cosa è cambiato rispetto alle edizioni precedenti
Negli ultimi anni il premio ha ampliato il suo orizzonte: l’Europa resta dominante, ma Asia e Medio Oriente guadagnano visibilità e riconoscimento. Si nota una maggiore attenzione alla diversità geografica e culturale, con chef che raccontano identità e territori fino a poco tempo fa marginali nel panorama gastronomico internazionale.
Migliori chef, migliori ristoranti
Molti dei vincitori sono anche alla guida di ristoranti inclusi nella lista dei World’s 50 Best Restaurants, confermando una forte correlazione tra talento individuale e successo imprenditoriale. Il carisma dello chef resta un motore essenziale per la reputazione e la solidità economica di un ristorante di alto livello.
Le stelle Michelin contano ancora?
Quasi tutti i premiati vantano una o più stelle Michelin — Munk e Roš ne hanno due, Saini altrettante — ma il Best Chef Award va oltre i criteri tradizionali della guida rossa. Premia non solo la tecnica o la perfezione del servizio, ma anche la capacità di ispirare, innovare e comunicare. La figura dello chef come artista, storyteller e leader culturale è oggi parte integrante del successo.
Il ruolo della comunicazione: dal talento all’icona
Dietro ogni grande chef c’è un grande racconto. Le classifiche internazionali come The Best Chef Awards dimostrano che oggi non basta più cucinare bene: serve una visione riconoscibile, una narrazione coerente e una strategia di comunicazione capace di ispirare.Dalla gestione dell’immagine digitale alla relazione con la stampa, fino alla costruzione di esperienze che parlano al pubblico, il successo nasce da una sinergia tra cucina e comunicazione.È qui che entra in gioco We Are Food: aiutiamo i nostri clienti a tradurre il loro talento in identità, e la loro identità in reputazione.

















