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I 5 ristoranti italiani da provare - Estate 2025 - secondo Andrea di We Are Food
Jun 17
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Ci sono esperienze gastronomiche che non si dimenticano. In questa lista condivido cinque ristoranti che, per motivi diversi, mi hanno lasciato un segno profondo. Alcuni sono icone dell’alta cucina, altri piccole rivoluzioni locali. Tutti, però, raccontano storie autentiche di territorio, ricerca e passione.
1. La Pergola – Heinz Beck, Roma
La Pergola è stato il mio primo ristorante tre stelle Michelin, e l’emozione è ancora vivissima. Situato all’interno del Rome Cavalieri Waldorf Astoria, regala una delle viste più spettacolari sulla Città Eterna.
La cucina di Heinz Beck è un perfetto equilibrio tra scienza, benessere e gusto. I suoi piatti nascono da anni di collaborazione con medici e nutrizionisti: non solo deliziano il palato, ma sono pensati per generare un benessere completo.
La tecnica è altissima, ogni piatto è un esercizio di precisione ed eleganza. E poi c’è la carta dei vini: una delle più straordinarie mai viste. Ho trovato perfino uno Château d’Yquem del 1893. Un’emozione pura.
2. Authentica – Franco Pepe, Caiazzo (CE)
La pizzeria più piccola del mondo, o forse la più preziosa. Authentica si trova all’interno di Pepe in Grani, il progetto che ha reso celebre nel mondo il piccolo borgo di Caiazzo.
Franco Pepe è, a mio avviso, il più grande pizzaiolo vivente. Ogni pizza che sforna è un piatto da degustazione, pensato con la cura e l’intelligenza di un grande chef. Il tutto in un’atmosfera intima: otto posti attorno a un bancone, e Franco che cucina, racconta, coinvolge.
Durante la mia visita ho vissuto una serata a quattro mani con Chicco Cerea del tristellato Da Vittorio. Esperienze così rare, così emozionanti, esistono solo qui.
3. Podere Belvedere Tuscany – Edoardo Tilli, Pontassieve (FI)
Incastonato tra le colline del Chianti Rufina, Podere Belvedere è un luogo che si raggiunge con fatica… ma che ricompensa con meraviglia. La cucina di Edoardo Tilli è pura ricerca, al limite dell’avanguardia, ma radicata in un amore profondo per la materia prima.
Il cuore pulsante della proposta è la carne, trattata con rigore scientifico e rispetto assoluto: caccia locale, utilizzo integrale dell’animale, frollature studiatissime. Ma il vero colpo di scena è la linea “Salumi Chimera”, che unisce carni diverse (come daino e colombaccio) per creare sapori nuovi, coerenti e affascinanti.
Un progetto unico, che unisce etica, arte e natura.
4. La Rei Natura – Michelangelo Mammoliti, Serralunga d’Alba (CN)
C’è una forma di cucina che nasce dal silenzio e dal tempo. È quella di Michelangelo Mammoliti, chef visionario che ha costruito un rapporto simbiotico con la natura.
Ogni erba, ogni foglia, ogni fiore servito nel suo ristorante viene da un orto che lui stesso cura. Il suo processo creativo segue il ciclo delle stagioni: si ritira in autunno, riposa in inverno, rinasce in primavera, esplode in estate.
Il risultato è una cucina vegetale potente, elegante, capace di sorprendere con l’imperfezione della natura. “Se la natura ha scelto così – mi ha detto – chi sono io per correggerla?”. Una frase che non dimenticherò.
5. Trattoria Vardaceli – Castiglione d’Otranto (LE)
Chiudiamo il viaggio con un luogo che custodisce la memoria più autentica della Puglia. A Castiglione d’Otranto, in Salento, Vardaceli è una trattoria che parla il linguaggio del cuore: tovaglie a quadretti, vini locali sinceri, piatti che sembrano arrivare dalla cucina di una nonna… ma con l’eleganza di chi sa fare le cose bene.
Il nome significa “Guarda il cielo” – un’espressione che richiama i clienti sorpresi dalla forza di un peperoncino, ma anche il senso di meraviglia che si prova qui. La bellezza di un Sud che non si svende, ma si racconta.
Ogni ristorante in questa lista ha saputo raccontarmi qualcosa di vero. Per questo te li consiglio. E se vuoi che anche il tuo ristorante venga raccontato così… beh, sai dove trovarci: www.wearefood.agency 🍷✨
Laureato in comunicazione, ha trovato la sua strada tra i tavoli dell’hospitality, sia lavorando in sala, sia raccontandoli con le parole. Oggi si dedica al marketing food & wine con We Are Food, unendo studio, esperienza e passione profonda per questo mondo. Viaggia, assaggia, osserva. Perché ogni persona, ogni ristorante, ogni hotel custodisce una storia. Basta fermarsi ad ascoltarla.

































