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Guida de L’Espresso 2026: la ristorazione italiana tra eccellenza e identità

Oct 25

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Ieri al Teatro Arcimboldi di Milano è stata presentata la 46ª edizione delle Guide de L’Espresso 2026, uno degli appuntamenti più attesi dell’anno per la ristorazione italiana.


Un evento che, tra nuove linee guida e conferme, racconta la continua evoluzione del nostro panorama gastronomico.


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I ristoranti selezionati sono 1.000 e altrettanti sono i vini italiani premiati. I locali che hanno ottenuto i prestigiosi “cappelli” – simbolo di eccellenza per L’Espresso – passano da 500 a circa 300, segnando una scelta più rigorosa e qualitativa.Sono 21 i ristoranti che conquistano i 5 cappelli, mentre 7 cantine ricevono il riconoscimento speciale “110 cum laude”.

La guida 2026 non è solo una classifica, ma una fotografia del momento che vive la cucina italiana: un settore sempre più orientato verso identità, cultura e sostenibilità.Il tutto in un contesto in cui il turismo enogastronomico cresce del 176%, con oltre 2,4 milioni di presenze e una spesa internazionale di quasi 400 milioni di euro nel 2024.


Eravamo presenti per ascoltare, incontrare e raccontare da vicino chi, ogni giorno, dà forma al gusto del futuro.

Le immagini dell’evento sono disponibili sul nostro profilo Instagram.


I ristoranti premiati: 21 eccellenze da Nord a Sud


A guidare la classifica dei cinque cappelli troviamo grandi protagonisti della cucina italiana:

  • Piazza Duomo – Alba, chef Enrico Crippa

  • Reale – Castel di Sangro, chef Niko Romito

  • Osteria Francescana – Modena, chef Massimo Bottura

  • Il Luogo Aimo e Nadia – Milano

  • Uliassi – Senigallia, chef Mauro Uliassi

  • Enrico Bartolini al MUDEC – Milano

  • Villa Crespi – Orta San Giulio, chef Antonino Cannavacciuolo

  • Da Vittorio – Brusaporto, fratelli Cerea

  • St. Hubertus – San Cassiano, chef Norbert Niederkofler

  • La Pergola – Roma, chef Heinz Beck(...e altri undici ristoranti che completano la rosa dei 21)

Rispetto alla Guida del Gambero Rosso 2026 (di cui abbiamo parlato in questo post), si conferma una forte sovrapposizione tra i nomi ai vertici. Tuttavia, L’Espresso sceglie un approccio più “identitario”: valorizza non solo la tecnica e la perfezione, ma anche territorio, ricerca e personalità.


Le migliori cantine italiane secondo L’Espresso

Accanto ai ristoranti, la guida celebra anche il mondo del vino.Sette cantine ottengono la prestigiosa “110 cum laude”, il riconoscimento più alto della guida:

  • Gaja – Piemonte

  • Tenuta San Guido – Toscana

  • Quintarelli Giuseppe – Veneto

  • Tenuta di Trinoro – Toscana

  • Planeta – Sicilia

  • Sassicaia – Toscana

  • Ferrari Trento – Trentino

Le sette eccellenze enologiche rappresentano il cuore di un’Italia del vino capace di unire innovazione, tradizione e sostenibilità.

Anche qui il confronto con il Gambero Rosso evidenzia un terreno comune: le stesse etichette continuano a dominare la scena, ma L’Espresso mostra maggiore apertura verso progetti indipendenti e artigianali.


Comunicazione e reputazione: la chiave del successo gella ristorazione ed ospitalità


Le guide gastronomiche sono molto più che classifiche: sono strumenti di narrazione e posizionamento.Essere inclusi tra i migliori significa far parte di un racconto collettivo che unisce territorio, visione e cultura.Per gli chef e le cantine, saper comunicare in modo coerente e riconoscibile è oggi essenziale per consolidare la propria identità e raggiungere un pubblico sempre più informato e internazionale.

È qui che entra in gioco We Are Food: uniamo strategia, storytelling e presenza digitale per valorizzare chi fa dell’eccellenza la propria quotidianità.

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